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BURQA

L'immagine più controversa della femminilità, il simbolo di un passato che non svanisce. 2009/2011

WHAT WOMEN WANT(?), personale in occasione della 54° Biennale di Venezia, Arsenale Space Venezia, 2011
Crowd, stampa digitale su tela, cm 300x133h, 2011
Burqa n.24, stampa digitale su tela con colori acrilici e gel spatolato 166 x 148,5 h cm, 2009
Parade, stampa digitale su tela, 127 x 79h cm, 2009
Abayas, stampa digitale su tela, cm 80x80h, 2009
Group Picture, stampa digitale su tela, cm 215x100 h, 2009
Covers, WHAT WOMEN WANT(?), personale in occasione della 54° Biennale di Venezia, Arsenale Space Venezia, 2011
Cover Vogue, stampa digitale su tela e graphic design, cm 75x96h, 2011
Cover/Newsweek, stampa digitale su tela e graphic design, cm 75x96h, 2011
Cover/Life, stampa digitale su tela e graphic design, cm 75x96h, 2011
Cover/Time, stampa digitale su tela e graphic design, cm 75x96h, 2011
Cover Vogue, stampa digitale su tela e colori acrilici, cm 180x240h, 2011
Next Prada?, stampa digitale su tela e graphic design, 160x96h, 2011
My Chanel, stampa digitale su tela e graphic design, cm 133x96h, 2011
Last Louis Vuitton, tecnica mista, cm 77x96h. 2011
Choose yor Benetton, tecnica mista, cm 125x96h. 2011
Eyes, stampa digitale su tela, cm 50,5x33h, 2009
Leila Portrait, stampa digitale su tela, 72 x h96 cm, 2011
Shimaa Portrait, stampa digitale su tela, 72 x h96 cm, 2011
Susan Portrait, stampa digitale su tela, 72 x h96 cm, 2011
Jesmin portrait, stampa fine art, 80 x h97 cm, 2009
Mariam Portrait, stampa fine art, 80 x h97 cm, 2009
Sonia Portrait, stampa fine art, 80 x h97 cm, 2009
Burqa n. 5, bassorilievo in poliuretano rivestito di gesso rinforzato e colori acrilici, cm 125x235h, 2009
I viaggi in Medio Oriente hanno colpito Lucchini. Oltre a grattacieli infiniti lo hanno portato a cercare di decifrare quelle vite e quei volti femminili nascosti sotto i veli della tradizione o della costrizione. Ne sono nate opere digitali come testimonianza di mondi lontani e di un (im)possibile dialogo tra culture. 
Scriveva il critico e storico della pop art Alan Jones nel 2011 in occasione della mostra di quadri che rifettevano su burqa e abaya a Venezia per la Biennale d’Arte di quell’anno: “Flavio Lucchini sta portando avanti il suo lavoro di provocazione, constringendoci ad affrontare la contraddizione di stili di vita che fino a poco tempo fa apparivano inconciliabili. I prossimi mesi riveleranno cosa sta dietro lo sguardo coperto. Vale la pena di ricordare che in Giappone non è il volto ad essere coperto con un velo, ma lo specchio.” Dieci anni dopo quelle opere e quelle parole, davanti alle immagini che ci arrivano dall’Afghanistan, sono ancora di inquietante attualità.

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