Come diceva Alexander Liberman (il mitico art director di Vogue America), anche Lucchini ha osservato le sfilate di moda come fossero momenti di spettacolo di un grande “cirque”. Quello che scorre sulle passerelle continua a incantare Lucchini come capita a un bambino che al circo vede luci e colori, figure da fiaba e cavalli a dondolo delle giostre di una volta. “La moda continua ad affascinarmi come un luna-park, con le sue vistose e ingenue volgarità, con le sue incredibili e assurde creazioni”. Un aspetto ironico, esasperato, eccessivo della moda, soprattutto degli anni 80 e 90, dove le donne diventano cariatidi-simbolo di un enorme baraccone dentro il quale si svolgono eccitanti riti pagani celebrati da supermodelle-popstar.